Che cos’è il Counseling spirituale?
Il counseling è essenzialmente una relazione d’aiuto. Nel caso specifico del counseling Spirituale si tratta di una relazione d’aiuto anche in
ambito spirituale e olistico. È
uno spazio di ascolto empatico e di riflessione, nel quale il cliente può
ritrovare se stesso, può esplorare difficoltà relative ad eventuali blocchi del processo
evolutivo e a stati di crisi transitorie per rinforzare così la capacità di
scelta e/o di cambiamento.
Quale metodo usa?
Lo Spiritual Counseling, attraverso il Metodo Speed ideato dalla professoressa Barbara Marchica, integra la teoria epistemologica di Bernard Lonergan (noto filosofo e teologo canadese) e la visione scientifica psicologica della Psicosintesi (Roberto Assagioli, padre e fondatore) con le pratiche del counseling spirituale. L’integrazione tra la dinamica psicologico-esistenziale con quella teologico-spirituale favorisce un’unità interiore, che a sua volta genera un miglior livello di consapevolezza. L’efficacia del metodo, affonda le radici nei quattro step lonerganiani che permettono di capire come l’atto di consapevolezza sia un processo circolare e non un’idea mentale. Infatti i quattro step (sentire, pensare, discernere, scegliere) rimandano al processo stesso, il quale non è da intendere in modo cronologico, bensì circolare. Ai quattro step lonerganiani io mi sono presa la libertà di aggiungere un quinto step: conclusione eseparazione. Mi è sembrato utile renderlo visibile ed esplicito, perchè durante il percorso di counseling si crea un buon grado di empatia con il cliente, che fa parte integrante del processo di crescita, direi che è indispensabile, è la condizio sine qua non, ma poi questo va accompaganto con cura nel momento della chiusura, non lo si può dare per scontato, pena il fallimento del percorso stesso.
Chi può accedere al counseling Spirituale?
Tutti, ma proprio tutti, anche chi si è identificato in una diversa fede religiosa, anche chi non crede, perché ogni essere umano nasce dotato di una dimensione spirituale a prescindere dalle religioni e dalla fede. L’uomo è ontologicamente spirituale. Pertanto il counseling spirituale offre a tutti la possibilità di sviluppare e potenziare il piano di consapevolezza interiore, di conoscersi meglio e di superare momenti di blocco e inciampi nella crescita olistica. Infatti più la persona si conosce, più è in grado di attivare relazioni di qualità. La relazione di aiuto con un buon counselor spirituale offre, a chi lo desidera, l’opportunità di lavorare sulla consapevolezza e di acquisire strumenti per vivere e relazionarsi meglio, per superare blocchi e dinamiche egoiche. Però, come per tutte le cose, il metodo offre la strada, ma la strada va percorsa dalla persona. Ciascuno può allenare il muscolo dell’interiorità, non è un atto magico o automatico, si tratta di sceglierlo come suggerisce il quarto livello della coscienza di Lonergan; si tratta di attivare il miglioramento, di fare i muscoli come in una palestra, poi il resto lo fa la storia e la vita che sapientemente ci guida. Ciascuno, però, è chiamato a fare la sua parte.
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Gibì e Doppiaw di Walter Kostner |
Qual è il compito del counselor nel processo di crescita?
Il counselor accompagna in punta di piedi, osserva, offre uno spazio di ascolto attivo, ma sa benissimo che i risultati raggiunti dalla persona accompagnata sono solo merito del suo coraggio di giocarsi. Mediante l’ascolto e il dialogo il counselor, come Socrate, fa il lavoro della levatrice, porta alla luce il bambino, porta alla luce la verità del discepolo. Quella del counselor è l'arte di aiutare a "partorire la verità" di se stessi.
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